Gioacchino da Fiore (1130-1202) è sicuramente fra le figure più affascinanti della storia del pensiero: teologo e mistico italiano, fondatore dell'ordine dei monaci florensi - in accesa polemica con l'ordine a cui appartenne in precedenza, quello dei cisterciensi - fu originale fautore di una visionaria teologia della storia che, in un'ottica potentemente escatologica e sulla base delle Scritture, si proponeva di vaticinare e comprendere le caratteristiche dell'età futura.

Ma se rivoluzionarie furono le sue posizioni rispetto alla tradizione medievale - si pensi, in filosofia della storia, al suo rifiuto del punto di vista cristocentrico di matrice agostiniana in favore di quello trinitario o alla condanna inflittagli da parte del concilio Lateranense IV (1215) -, parimenti innovativo fu lo stile col quale l'abate trasmise le proprie idee: quello dell'esegesi simbolica, della teologia figurativa che pensa attraverso le immagini.

Ed è proprio il nesso fra pensiero iconico e teologia, estetica ed escatologia e, più in generale, quello fra immagine e filosofia, che questa giornata di studi vorrebbe approfondire valendosi di prestigiosi studiosi di fama nazionale e internazionale.

L'incontro, inoltre, sarà fondamentale occasione di ricerca scientifica in vista della progettata nuova edizione del Liber figurarum di Gioacchino patrocinata dal Centro Europeo di Ricerca di Storia e Teoria dell'Immagine (ICONE), il libro che lo studioso Bernard McGinn non esitò a definire, nel suo The Calabrian Abbot (1985), «una delle testimonianze più evidenti del suo genio originale».

La giornata di studio, organizzata dal Centro presso il suggestivo Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, si terrà il giorno giovedì 31 maggio dalle ore 11:00 alle ore 17:00.


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